FOTOGRAFARE IN INFRAROSSO CON LA PELLICOLA ROLLEI INFRARED

Fotografare in bianco e nero all’infrarosso restituisce una realtà che ha del magico, dell’onirico.
La vegetazione diventa completamente bianca, i cieli sereni completamenti neri.
L’attrezzatura è quella di sempre: una fotocamera 24x36 o 6x6, un treppiedi, naturalmente un particolare filtro chiamato IR72 che fa passare solo l’immagine della realtà all’infrarosso, e naturalmente una pellicola adatta, come la Rollei Infrared, disponibile sia in formato 135, che 120 che in pellicola piana 4x5”.
Non è il primo video e il primo articolo che realizzo sull’infrarosso, troverete altri video sul mio canale e gli articoli, compreso quello di questo video, sul mio sito www.gerardobonomo.it
https://www.gerardobonomo.it/2018/04/03/rollei-infrared-oltre-lo-scatto-in-bianco-e-nero-parte-prima/
https://www.gerardobonomo.it/2018/03/23/kodak-infrared-una-pellicola-leggendaria/
https://www.gerardobonomo.it/2019/04/09/la-pellicola-rollei-infrared-guida-pratica-sul-campo-e-di-sviluppo/
https://www.gerardobonomo.it/2019/05/05/nikon-fe-rollei-rpx400-tirata-a-3200-iso-e-rollei-infrared-400-lungo-il-cammino-dassisi/
Buona visione e buona lettura
Gerardo Bonomo
La vegetazione diventa completamente bianca, i cieli sereni completamenti neri.
L’attrezzatura è quella di sempre: una fotocamera 24x36 o 6x6, un treppiedi, naturalmente un particolare filtro chiamato IR72 che fa passare solo l’immagine della realtà all’infrarosso, e naturalmente una pellicola adatta, come la Rollei Infrared, disponibile sia in formato 135, che 120 che in pellicola piana 4x5”.
Non è il primo video e il primo articolo che realizzo sull’infrarosso, troverete altri video sul mio canale e gli articoli, compreso quello di questo video, sul mio sito www.gerardobonomo.it
https://www.gerardobonomo.it/2018/04/03/rollei-infrared-oltre-lo-scatto-in-bianco-e-nero-parte-prima/
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https://www.gerardobonomo.it/2019/04/09/la-pellicola-rollei-infrared-guida-pratica-sul-campo-e-di-sviluppo/
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Buona visione e buona lettura
Gerardo Bonomo

Visione umana e visione fotografica
Noi vediamo a colori, in tridimensione e con un angolo di campo che, se includiamo la visione periferica, supera i 100°.
Parlando del colore, dello spettro luminoso noi vediamo dai 400 ai 750 nanometri, ovvero dal viola fino al rosso, passando dall’azzurro, al verde fino al rosso
Non siamo in grado di vedere né gli ultravioletti né l’infrarosso
Le pellicole fotografiche indipendentemente che siano a colori o in bianco e nero sono sensibili a uno spettro che vai dai 350 fino ai 650 nanometri. Sono le pellicole cosiddette pancromatiche e a loro volta, non sono in grado di vedere la radiazione infrarossa.
Per poter registrare su pellicola un’immagine all’infrarosso occorre innanzitutto una pellicola che sia appunto sensibilizzata fino ai 700, 750 nanometri e un filtro, chiamato IR 72, che ferma tutta la radiazione del visibile a fa passare esclusivamente l’immagine infrarossa
Noi vediamo a colori, in tridimensione e con un angolo di campo che, se includiamo la visione periferica, supera i 100°.
Parlando del colore, dello spettro luminoso noi vediamo dai 400 ai 750 nanometri, ovvero dal viola fino al rosso, passando dall’azzurro, al verde fino al rosso
Non siamo in grado di vedere né gli ultravioletti né l’infrarosso
Le pellicole fotografiche indipendentemente che siano a colori o in bianco e nero sono sensibili a uno spettro che vai dai 350 fino ai 650 nanometri. Sono le pellicole cosiddette pancromatiche e a loro volta, non sono in grado di vedere la radiazione infrarossa.
Per poter registrare su pellicola un’immagine all’infrarosso occorre innanzitutto una pellicola che sia appunto sensibilizzata fino ai 700, 750 nanometri e un filtro, chiamato IR 72, che ferma tutta la radiazione del visibile a fa passare esclusivamente l’immagine infrarossa

la Rollei Infrared
La Rollei Infrared una pellicola disponibile sia in formato 24x36mm, che in formato 6x6 e in formato pellicola piana 4x5”.
In una delle immagini potete vedere la precedente livrea nera e la nuova livrea azzurra. la confezione in pellicola piana 4x5” è rimasta identica
E’ stesa su base P.E.T., quindi è più sottile delle convenzionali pellicole stese su triacetato, è più trasparente, ha una maggiore stabilità dimensionale e asciuga in poche decine di minuti. la risoluzione è di 160 l/mm, quindi notevole.
Essendo molto sottile ha uno strato antihalo molto più spesso che necessita, prima dello sviluppo, di un prebagno di un minuto in acqua del rubinetto a 20 gradi.
La sua sensibilità spettrale parte dai 350 nanometri per raggiungere il picco massimo intorno ai 650 nanometri per poi scendere di sensibilità mantenendola comunque fino ai 780 nanometri.
La sensibilità nominale è 400 ISO, può quindi essere usata anche come una normale pellicola pancromatica, ma se utilizzata con il filtro IR 720 registrerà solo l’immagine infrarosso.
La Rollei Infrared una pellicola disponibile sia in formato 24x36mm, che in formato 6x6 e in formato pellicola piana 4x5”.
In una delle immagini potete vedere la precedente livrea nera e la nuova livrea azzurra. la confezione in pellicola piana 4x5” è rimasta identica
E’ stesa su base P.E.T., quindi è più sottile delle convenzionali pellicole stese su triacetato, è più trasparente, ha una maggiore stabilità dimensionale e asciuga in poche decine di minuti. la risoluzione è di 160 l/mm, quindi notevole.
Essendo molto sottile ha uno strato antihalo molto più spesso che necessita, prima dello sviluppo, di un prebagno di un minuto in acqua del rubinetto a 20 gradi.
La sua sensibilità spettrale parte dai 350 nanometri per raggiungere il picco massimo intorno ai 650 nanometri per poi scendere di sensibilità mantenendola comunque fino ai 780 nanometri.
La sensibilità nominale è 400 ISO, può quindi essere usata anche come una normale pellicola pancromatica, ma se utilizzata con il filtro IR 720 registrerà solo l’immagine infrarosso.

La Nikon F-601 AF
Per questo articolo ho utilizzato una Nikon F-601 AF, una fotocamera prodotta dal 1991 al 1993, sia in versione autofocus che manual focus.
Dispone di esposimetro incorporato selezionabile su lettura Matrix, media ponderata al centro e spot. Dispone del lettore del codice DX della sensibilità della pellicola che può comunque essere impostata anche manualmente. Può lavorare in modalità completamente manuale, in priorità di diaframmi, in priorità di tempi e in Program. L’otturatore lavora da 1/2000 fino a 30 secondi e a seguire la posa B. Il pulsante di scatto dispone di attacco filettato per poter remotare lo scatto e mantenere l’otturatore aperto durante la posa B. Può montate sia le ottiche Nikon AF che le ottiche Ai e Ais Manual Focus. Dispone di un display sulla calotta per controllare tutte le impostazioni e all’interno del mirino di un secondo display verde retroilluminato, nuovamente per controllare le principali funzioni, Lavora sia in AF che in manual focus, qui assistita da un telemetro elettronico visibile nel mirino. Incorpora un piccolo flash TTL e ha la slitta flash TTL Nikon, Permette la staratura intenzionale dell’esposizione sia dell’otturatore che del flash, il bracketing di scatto in sotto e sovraesposizione, il blocco sia dell’esposizione che del punto di messa a fuoco AF. Il caricamento è automatizzato, così come il trascinamento e il riavvolgimento.
E’ alimentata da una batteria da 6 V ancora perfettamente reperibile in commercio, denominata DL223A o CR-P2, in grado di gestire bel 75 rulli da 36 pose - con flash disinserito. Non dispone di nessun tempo di scatto meccanico, senza batteria non è in grado di funzionare anche perché come già detto, anche il trascinamento è elettrico. Dispone anche di autoscatto elettronico. Quindi una fotocamera più che completa ma, esattamente come la maggior parte delle fotocamere AF degli anni 90, di qualsiasi marca, si trova sul mercato dell’usato a un prezzo irrisorio.
L’obiettivo utilizzato
Ho utilizzato un Nikon AF 18-35mm f/3.5-4.5 D IF ED è un obiettivo grandangolare per formato FF e APS-C, prodotto dal 2000 al 2013 (fuori produzione). La messa a fuoco avviene tramite Motore AF della reflex, non è presente stabilizzazione d’immagine, Può essere utilizzato anche sulle reflex Nikon Manual Focus avendo la ghiera dei diaframmi. Lo schema ottico è di 11 elementi in 8 gruppi, tra cui alcune lenti Ed ( Extra Low Dispersion ). Il diaframma è composto da 7 lamelle, la messa a fuoco, IF, è interna, quindi cambiando la distanza di fuoco l’obiettivo non si allunga né si accorcia; è compatibile anche con le fotocamere digitali di Nikon sia FF che APS. l’angolo di campo va da 100,5 fino a 63,5° e la minima distanza di fuoco è ridotta ad appena 0,33m. Il diametro filtri è di ben 77mm, il peso è davvero esiguo 370gr, e le dimensioni altrettanto, solo 83x83mm. Un compagno ideale sia per il paesaggio che l’architettura e la street photography. Il prezzo sul mercato dell’usato è davvero esiguo. Non dispone di stabilizzatore d’immagine.
Per questo articolo ho utilizzato una Nikon F-601 AF, una fotocamera prodotta dal 1991 al 1993, sia in versione autofocus che manual focus.
Dispone di esposimetro incorporato selezionabile su lettura Matrix, media ponderata al centro e spot. Dispone del lettore del codice DX della sensibilità della pellicola che può comunque essere impostata anche manualmente. Può lavorare in modalità completamente manuale, in priorità di diaframmi, in priorità di tempi e in Program. L’otturatore lavora da 1/2000 fino a 30 secondi e a seguire la posa B. Il pulsante di scatto dispone di attacco filettato per poter remotare lo scatto e mantenere l’otturatore aperto durante la posa B. Può montate sia le ottiche Nikon AF che le ottiche Ai e Ais Manual Focus. Dispone di un display sulla calotta per controllare tutte le impostazioni e all’interno del mirino di un secondo display verde retroilluminato, nuovamente per controllare le principali funzioni, Lavora sia in AF che in manual focus, qui assistita da un telemetro elettronico visibile nel mirino. Incorpora un piccolo flash TTL e ha la slitta flash TTL Nikon, Permette la staratura intenzionale dell’esposizione sia dell’otturatore che del flash, il bracketing di scatto in sotto e sovraesposizione, il blocco sia dell’esposizione che del punto di messa a fuoco AF. Il caricamento è automatizzato, così come il trascinamento e il riavvolgimento.
E’ alimentata da una batteria da 6 V ancora perfettamente reperibile in commercio, denominata DL223A o CR-P2, in grado di gestire bel 75 rulli da 36 pose - con flash disinserito. Non dispone di nessun tempo di scatto meccanico, senza batteria non è in grado di funzionare anche perché come già detto, anche il trascinamento è elettrico. Dispone anche di autoscatto elettronico. Quindi una fotocamera più che completa ma, esattamente come la maggior parte delle fotocamere AF degli anni 90, di qualsiasi marca, si trova sul mercato dell’usato a un prezzo irrisorio.
L’obiettivo utilizzato
Ho utilizzato un Nikon AF 18-35mm f/3.5-4.5 D IF ED è un obiettivo grandangolare per formato FF e APS-C, prodotto dal 2000 al 2013 (fuori produzione). La messa a fuoco avviene tramite Motore AF della reflex, non è presente stabilizzazione d’immagine, Può essere utilizzato anche sulle reflex Nikon Manual Focus avendo la ghiera dei diaframmi. Lo schema ottico è di 11 elementi in 8 gruppi, tra cui alcune lenti Ed ( Extra Low Dispersion ). Il diaframma è composto da 7 lamelle, la messa a fuoco, IF, è interna, quindi cambiando la distanza di fuoco l’obiettivo non si allunga né si accorcia; è compatibile anche con le fotocamere digitali di Nikon sia FF che APS. l’angolo di campo va da 100,5 fino a 63,5° e la minima distanza di fuoco è ridotta ad appena 0,33m. Il diametro filtri è di ben 77mm, il peso è davvero esiguo 370gr, e le dimensioni altrettanto, solo 83x83mm. Un compagno ideale sia per il paesaggio che l’architettura e la street photography. Il prezzo sul mercato dell’usato è davvero esiguo. Non dispone di stabilizzatore d’immagine.

La corretta esposizione
Anche se la Nikon F-601 AF ha un ottimo sistema esposimetrico che può essere impostata su matrix, media ponderata al centro e spot, io preferisco sempre usare un esposimetro esterno e un cartoncino Kodak Gray Card.
Come esposimetro ho utilizzato Al solito il Sekonic Flashmate L-308x, in grado di valutare sia le esposizioni in luce riflessa che il luce incidente fino a pose di 60 secondi. Display retroilluminato per lavorare anche condizioni di scarsa luminosità, è alimentato da una comune batteria stilo AA da 1,5v. per questo lavoro ho posizionato il cartoncino al posto soggetto e ho preso l’esposizione in luce riflessa alla sensibilità nominale della Rollei Infrared, quindi 400 ISO. Ho poi provveduto a fare comunque dei bracketing sia senza che con il filtro montato.
Anche se la Nikon F-601 AF ha un ottimo sistema esposimetrico che può essere impostata su matrix, media ponderata al centro e spot, io preferisco sempre usare un esposimetro esterno e un cartoncino Kodak Gray Card.
Come esposimetro ho utilizzato Al solito il Sekonic Flashmate L-308x, in grado di valutare sia le esposizioni in luce riflessa che il luce incidente fino a pose di 60 secondi. Display retroilluminato per lavorare anche condizioni di scarsa luminosità, è alimentato da una comune batteria stilo AA da 1,5v. per questo lavoro ho posizionato il cartoncino al posto soggetto e ho preso l’esposizione in luce riflessa alla sensibilità nominale della Rollei Infrared, quindi 400 ISO. Ho poi provveduto a fare comunque dei bracketing sia senza che con il filtro montato.

Un’alternativa alla Rollei Infrared, la Rollei Retro 80S
La Rollei Retro 80S, disponibile in formato 135 e 120 ma non in pellicola piana, può essere un’alternativa alla Rollei Infrared per chi non gradisce l’eccessiva oniricità appunto della fotografia infrarossa: la sua sensibilità spettrale arriva infatti fino a ben oltre i 750 nanometri: senza ricorrere al filtro IR 720, ma usando un “comune” filtro rosso 25A, è possibile già ottenere un notevole annerimento del cielo e un ottimo schiarimento della vegetazione. Il filtro 25A assorbe meno stop rispetto al IR 720, ma la ridotta sensibilità della Rollei retro 80s, solo 80 ISO, in molte situazioni esige comunque l’uso del treppiedi; c’è però il vantaggio che con il filtro rosso montato è possibile continuare a controllare l’inquadratura e, parlando della Nikon F-601 AF, con il filtro 25A montato il sistema AF continua a funzionare. Di contro la risoluzione arriva a ben 180 l/mm. Una pellicola certamente da sperimentare nell’ambito del “parainfrarosso”.
La Rollei Retro 80S, disponibile in formato 135 e 120 ma non in pellicola piana, può essere un’alternativa alla Rollei Infrared per chi non gradisce l’eccessiva oniricità appunto della fotografia infrarossa: la sua sensibilità spettrale arriva infatti fino a ben oltre i 750 nanometri: senza ricorrere al filtro IR 720, ma usando un “comune” filtro rosso 25A, è possibile già ottenere un notevole annerimento del cielo e un ottimo schiarimento della vegetazione. Il filtro 25A assorbe meno stop rispetto al IR 720, ma la ridotta sensibilità della Rollei retro 80s, solo 80 ISO, in molte situazioni esige comunque l’uso del treppiedi; c’è però il vantaggio che con il filtro rosso montato è possibile continuare a controllare l’inquadratura e, parlando della Nikon F-601 AF, con il filtro 25A montato il sistema AF continua a funzionare. Di contro la risoluzione arriva a ben 180 l/mm. Una pellicola certamente da sperimentare nell’ambito del “parainfrarosso”.

Il filtro IR 720
Come già accennato, il filtro IR 720 blocca tutta la radiazione del visibile e fa passare solo la radiazione a partire dai 720 nanometri, è quindi il filtro perfetto per la fotografia IR. Il suo assorbimento è notevole, ma in accoppiata con la Rollei Infrared è , in base alla radiazione IR presente sulla scena, intorno ai 2, 3 stop. Una volta montato il sistema AF non è più in grado di funzionare, la messa a fuoco va fatta quindi prima di montare il filtro portando poi il selettore della messa a fuoco su MF per evitare, una volta premuto il pulsante di scatto, che il sistema AF si attivi portando ovviamente a una foto completamente sfuocata.
Il filtro IR 720 è disponibile in cristallo ottico prodotto da diverse aziende, come Hoya, Heliopan, B+W, giusto per citarne alcuni. Lo svantaggio di questi filtri è che naturalmente è necessario disporre di un filtro per ogni diametro di obiettivo; parlando del mondo Nikon soprattutto degli obiettivi Ai e dei primi obiettivi Af “ normali” la maggior parte degli obiettivi ha il diametro filtri 52mm; ma non esistono solo gli obiettivi diametro 52mm e soprattutto non esiste solo Nikon. Una prima possibilità è quella di acquistare u filtro ottico del diametro corrispondente all’obiettivo con il massimo diametro filettato; quando si usano obiettivi con diametro inferiore basta mantenere il filtro davanti all’obiettivo o fissarlo all’obiettivo in modo temporaneo con del nastro adesivo di carta.
Ma non esistono solo i filtri filettati circolari, esistono anche filtri quadrati, o circolari, detti universali, come quelli che ho impiegato in questo articolo, prodotti da Cokin. Per la precisione ho usato il filtro circolare Cokin P0007
Come già accennato, il filtro IR 720 blocca tutta la radiazione del visibile e fa passare solo la radiazione a partire dai 720 nanometri, è quindi il filtro perfetto per la fotografia IR. Il suo assorbimento è notevole, ma in accoppiata con la Rollei Infrared è , in base alla radiazione IR presente sulla scena, intorno ai 2, 3 stop. Una volta montato il sistema AF non è più in grado di funzionare, la messa a fuoco va fatta quindi prima di montare il filtro portando poi il selettore della messa a fuoco su MF per evitare, una volta premuto il pulsante di scatto, che il sistema AF si attivi portando ovviamente a una foto completamente sfuocata.
Il filtro IR 720 è disponibile in cristallo ottico prodotto da diverse aziende, come Hoya, Heliopan, B+W, giusto per citarne alcuni. Lo svantaggio di questi filtri è che naturalmente è necessario disporre di un filtro per ogni diametro di obiettivo; parlando del mondo Nikon soprattutto degli obiettivi Ai e dei primi obiettivi Af “ normali” la maggior parte degli obiettivi ha il diametro filtri 52mm; ma non esistono solo gli obiettivi diametro 52mm e soprattutto non esiste solo Nikon. Una prima possibilità è quella di acquistare u filtro ottico del diametro corrispondente all’obiettivo con il massimo diametro filettato; quando si usano obiettivi con diametro inferiore basta mantenere il filtro davanti all’obiettivo o fissarlo all’obiettivo in modo temporaneo con del nastro adesivo di carta.
Ma non esistono solo i filtri filettati circolari, esistono anche filtri quadrati, o circolari, detti universali, come quelli che ho impiegato in questo articolo, prodotti da Cokin. Per la precisione ho usato il filtro circolare Cokin P0007

LA SOLUZIONE COKIN
Cokin è un’azienda francese che ha iniziato a fabbricare filtri negli anni 70, per la precisione nel 1973.
Produce filtri quadrati di tre dimensioni - e alcuni filtri circolari - realizzati in un particolare metacrilato che ha lo stesso indice di rifrazione dei filtri ottici, con la differenza che se cadono per terra non si rompono ma al massimo si sbeccano i bordi.
Usando un solo holder e un solo filtro, cambiando semplicemente l’anello filettato in metallo che si monta sull’obiettivo è possibile utilizzare lo stesso filtro su differenti diametri di obiettivi semplicemente cambiando l’anello adattatore
Basato principalmente su filtri quadrati, questi richiedono un supporto (Holder) che è fissato all’obiettivo tramite un semplice anello adattatore ( Adapter Ring ) delle dimensioni appropriate. A differenza dei filtri circolari con filettatura a vite, ciascuno legato a lenti di un diametro specifico, quelli del sistema possono essere utilizzati con qualsiasi lente, a condizione che siano sufficientemente grandi da coprirla a sufficienza. (Potrebbe essere necessario sostituire solo l’anello adattatore).
Cokin è un’azienda francese che ha iniziato a fabbricare filtri negli anni 70, per la precisione nel 1973.
Produce filtri quadrati di tre dimensioni - e alcuni filtri circolari - realizzati in un particolare metacrilato che ha lo stesso indice di rifrazione dei filtri ottici, con la differenza che se cadono per terra non si rompono ma al massimo si sbeccano i bordi.
Usando un solo holder e un solo filtro, cambiando semplicemente l’anello filettato in metallo che si monta sull’obiettivo è possibile utilizzare lo stesso filtro su differenti diametri di obiettivi semplicemente cambiando l’anello adattatore
Basato principalmente su filtri quadrati, questi richiedono un supporto (Holder) che è fissato all’obiettivo tramite un semplice anello adattatore ( Adapter Ring ) delle dimensioni appropriate. A differenza dei filtri circolari con filettatura a vite, ciascuno legato a lenti di un diametro specifico, quelli del sistema possono essere utilizzati con qualsiasi lente, a condizione che siano sufficientemente grandi da coprirla a sufficienza. (Potrebbe essere necessario sostituire solo l’anello adattatore).

LA VERSATILITÀ’ DEL SISTEMA COKIN
Mi sembra d averla abbondantemente chiarita: tenete presente che nell’holder, volendo, è possibile inserire contemporaneamente un filtro circolare insieme a tre filtri quadrati; qui abbiamo solo accennato ai filtri IR e ai filtri per il bianco e nero, ma Cokin ha a catalogo decine e decine di altri filtri, come i degradanti, i polarizzatori, gli ND e tutti i filtri per il colore.
Mi sembra d averla abbondantemente chiarita: tenete presente che nell’holder, volendo, è possibile inserire contemporaneamente un filtro circolare insieme a tre filtri quadrati; qui abbiamo solo accennato ai filtri IR e ai filtri per il bianco e nero, ma Cokin ha a catalogo decine e decine di altri filtri, come i degradanti, i polarizzatori, gli ND e tutti i filtri per il colore.

GLI ALTRI ACCESSORI PER LA RIPRESA
Ho già accennato.
Innanzitutto, se usate una fotocamera alimentata a batteria portate una batteria di ricambio.
Un esposimetro esterno e relativa batteria di ricambio
Un cartoncino grigio Kodak Grey Card
Una livella a bolla
Uno scatto flessibile
Un buon treppiedi ( Manfrotto MT190 CX PRO 4
Una testa a tre movimenti Manfrotto MHA 3 WG )
Un congruo numero di pellicole
Ho già accennato.
Innanzitutto, se usate una fotocamera alimentata a batteria portate una batteria di ricambio.
Un esposimetro esterno e relativa batteria di ricambio
Un cartoncino grigio Kodak Grey Card
Una livella a bolla
Uno scatto flessibile
Un buon treppiedi ( Manfrotto MT190 CX PRO 4
Una testa a tre movimenti Manfrotto MHA 3 WG )
Un congruo numero di pellicole

LO SVILUPPO DELLA ROLLEI INFRARED
Ho utilizzato chimica Rollei, a cominciare dal Rollei Supergrain
Come arresto ho utilizzato Il Rollei RCS alla diluizione 1+19
Come fissaggio ho utilizzato il Rollei RXA alla diluizione 1+4
Ecco la procedura, tutta a 20°C
Prebagno in acqua del rubinetto di almeno 2 minuti per smantellate lo stratto antihalo, è sufficiente ruotare la tank con l’apposito strumento anziché fare dei rovesciamenti
Sviluppo Rollei SuperGrain, diluizione 1+15, a 20°C per 15 minuti, primo minuto rovesciamenti continui, a seguire un capovolgimento ogni 340 secondi
Arresto Rollei RC alla diluizione 1+19 a 20°C per 1 minuto
Fissaggio Rollei RXA alla diluizione 1+4 a 20°C per 5 minuti
Lavaggio in acqua del rubinetto per 10 minuti
Bagno finale composta da acqua F.U. e WAC ( Rollei RWA ) , 2,5ml per 500 ml di acqua F.U.
Ho steso il negativo completamente bagnato, senza “strizzarlo” e alla temperatura ambiente di 20 gradi si è asciugato in 20 minuti.
Ho utilizzato chimica Rollei, a cominciare dal Rollei Supergrain
Come arresto ho utilizzato Il Rollei RCS alla diluizione 1+19
Come fissaggio ho utilizzato il Rollei RXA alla diluizione 1+4
Ecco la procedura, tutta a 20°C
Prebagno in acqua del rubinetto di almeno 2 minuti per smantellate lo stratto antihalo, è sufficiente ruotare la tank con l’apposito strumento anziché fare dei rovesciamenti
Sviluppo Rollei SuperGrain, diluizione 1+15, a 20°C per 15 minuti, primo minuto rovesciamenti continui, a seguire un capovolgimento ogni 340 secondi
Arresto Rollei RC alla diluizione 1+19 a 20°C per 1 minuto
Fissaggio Rollei RXA alla diluizione 1+4 a 20°C per 5 minuti
Lavaggio in acqua del rubinetto per 10 minuti
Bagno finale composta da acqua F.U. e WAC ( Rollei RWA ) , 2,5ml per 500 ml di acqua F.U.
Ho steso il negativo completamente bagnato, senza “strizzarlo” e alla temperatura ambiente di 20 gradi si è asciugato in 20 minuti.

Ho utilizzato chimica Rollei, a cominciare dal Rollei Supergrain
Sviluppo per pellicole ROLLEI SUPERGRAIN
Rollei SUPERGRAIN è un moderno sviluppo dalle alte prestazioni e rappresenta un’evoluzione tecnica rispetto all’apprezzata formulazione AM74.
Si tratta di uno sviluppo a grana fine con un’elevata nitidezza e con ottimo potere compensativo.
Il Rollei SUPERGRAIN sfrutta la sensibilità nominale delle pellicole e mantiene una buona tolleranza sia nelle alte luci che nelle ombre grazie al suo potere compensativo. Riesce infatti ad incassare sovra- e sottoesposizioni di oltre 1 stop Bisogna tenerne conto che nelle serie di esposizioni è necessario operare passi di 2 gradini di diaframma.
Questa caratteristica è pure responsabile della lucentezza ottimale, sia nelle alte che nelle basse luci. (effetto contorno). Questa sua particolarità rende il Rollei SUPERGRAIN assai interessante per quei fotografi, che devono superare problemi di ripresa in condizioni di luci sfavorevoli.
Le caratteristiche del Rollei SUPERGRAIN lo rendono adatto sia per pellicole a bassa sensibilità, grazie alla sua acutanza, che per pellicole ad alta sensibilità e tiraggi, grazie al suo potere compensativo e grana fine.
L’alto potere compensativo permette ai laboratori di trattare contemporaneamente “quasi tutte” le pellicole bianco/nero di sensibilità compresa fra 25 e 1600 ISO agli stessi tempi, esposte secondo le sensibilità nominali indicate dai produttori. Alcune eccezioni sono rappresentate da alcune pellicole particolari. (Vedi tabella).
Nota importante sui tempi di sviluppo in tabella: I tempi sono indicativi per ottenere un valore medio ßETA di 0,65 per un incremento di 0,10 bisogna aumentare i tempi di sviluppo del 20 %. Se i tempi sono inferiori ai
4 minuti, è consigliabile lavorare con lo sviluppo a diluizione di 1+15 con un fattore di 1,6x
Soprattutto realtà di laboratori più piccoli sono entusiaste grazie a queste caratteristiche, di poter trattare con razionalità, con ottima qualità ed economicamente, le proprie pellicole e quelle dei loro clienti. Principianti, come pure professionisti, fotoreporter ed in ambito della polizia “giurano” su questo sviluppo.
Un altro dato importante è rappresentato dal fatto, che sia pellicole a tecnologia di cristalli cubici, che T-Grain possono essere trattate con Rollei SUPERGRAIN con altrettanti ottimi risultati. Nel 1984 LABOR PARTNER immetteva per la prima volta sul mercato il Rollei SUPERGRAIN, quale novità. Nel 1992 la ricetta è stata alquanto modificata e da allora viene costantemente adattata a piccolissimi passi al progresso della tecnologia delle emulsioni,
CONFEZIONE:
Bottiglie da 1 litro in polietilene
PREPARAZIONE DEL CHIMICO:
Si utilizza acqua di rubinetto o acqua demineralizzata. Una volta aggiunto il prodotto concentrato SUPERGRAIN la soluzione d’uso è subito pronta all’utilizzo. (Vedi i consigli in riguardo all’acqua di preparazione nel capitolo SVILUPPO DELLE PELLICOLE)
250 ml 500 ml
Distribuito in Italia da:
PUNTO FOTO GROUP by – Via Aristotele, 67 – 20128 Milano – Tel.: 02/27000793 – Fax: 02/26000485
KARL BIELSER s.a.s.
TEMPERATURA DI TRATTAMENTO:
Si consiglia di sviluppare ad una temperatura compresa fra 18 e 25°C. A temperature più elevate i tempi di trattamento diventano troppo brevi e c’è pericolo di “formazione di nuvole” dovuta all’emulsione non sviluppata a fondo. Nella pratica di tutti i gironi si conferma che non bisogna stare con tempi di sviluppo al disotto dei 5 minuti.
Le indicazioni dei tempi di sviluppo – tabella di sviluppo si basano sui 20°C. Secondo la tabella seguente:
Soluzione d’uso: Compensazione del tempo di sviluppo:
18°C + 20 %
19°C + 10 %
20°C standard
21°C - 5 %
22°C - 10 %
23°C - 20 %
24°C - 30 %
25°C - 40 %
SVILUPPO USA E GETTA – SVILUPPO PLURI-USO:
Tutte le diluizioni a partire da 1+12 sono adatte al monouso.
Solo da diluizione consente la possibilità di riutilizzare la soluzione d’uso, a condizione che la seconda sviluppata venga effettuata “a ruota” dalla prima. (entro ca. 30 minuti). Anche in questo caso la soluzione d’uso già utilizzata una volta va conservata in una bottiglia chiusa e colma. Non è necessario un incremento del tempo di sviluppo (!). Vedi anche sotto il capitolo: CAPACITA’
DILUIZIONE:
La diluizione standard è 1+12.
Con una tank di sviluppo standard di 300 ml di contenuto si diluisce come segue:
1 + 12 = 23 ml Rollei SUPERGRAIN + 277 ml di acqua
La qualità non migliora con la maggiore diluizione (effetto amminofenolo). Diluizioni maggiori implicano dei tempi di sviluppo più lunghi e riducono i costi della chimica, un affare interessante per utilizzatori privati.
Si evitino concentrazioni più alte, è meglio cioè aumentare la temperatura.
TABELLA DELL’INCREMENTO DEI TEMPI:
Questa tabella può essere utile per:
-
Adeguare il volume finale del bagno di sviluppo in base alla capacità della tank rapportata alla quantità di pellicole da trattare
-
A partire dalla diluizione 1+12, ma soprattutto a 1+15, si aumenta l’effetto compensatore e acutanza
Diluizione: Fattore di prolunga:
1+9 1,0
1+12 1,3
1+15 1,5
SOPRA- E SOTTOESPOSIZIONE (sviluppo spinto):
Rollei SUPERGRAIN è utilizzabile limitatamente anche in questo ambito.
La qualità può aumentare in modo ragguardevole in caso di sovraesposizione, e diminuire in caso di sottoesposizione. Ciò però dipende in maggior misura dalla qualità della pellicola utilizzata. Che dallo sviluppo stesso. Valgono dei valori basati sull’esperienza, che possono valere quale base di partenza per prove individuali:
Sottoesposizione di 1 diaframma: Incremento del tempo di sviluppo del 30-40 %
Sottoesposizione di 2 diaframmi: Incremento del tempo di sviluppo del 60-80 %
Sovraesposizione di 1 diaframma: Riduzione del tempo di sviluppo del 20-30 %
GRADAZIONE:
I tempi indicati sulla tabella di sviluppo dovrebbero portare ad un valore medi Gamma medio di 0,65. E’ però possibile che per una stampa individuale si desiderino ottenere valori ottimali, differenti.
Ingranditori muniti di teste a luce diffusa necessitano di negativi più contrastati, con un Gamma di ca. 0,65 a 0,70.
Ingranditori invece con testa a condensatori necessitano di negativi più morbidi, con un Gamma di ca. 0,50 a 0,55.
La tolleranza a disposizione dello stampatore varia fra un 20 % di incremento e un 20 % di decremento del tempo.
Variazioni superiori implicano necessariamente un abbassamento della qualità.
Distribuito in Italia da:
PUNTO FOTO GROUP by – Via Aristotele, 67 – 20128 Milano – Tel.: 02/27000793 – Fax: 02/26000485
KARL BIELSER s.a.s.
RESA basata su una diluizione di 1+9:
In 1 litro di soluzione d’uso possono essere trattate al massimo 5 pellicole di piccolo o medio formato, oppure 0,3 mq di pellicola piana.
MOVIMENTO/AGITAZIONE:
La tank va agitata con continuità durante i primi 30 secondi.
Successivamente 2 capovolgimenti ogni 30 secondi
SVILUPPO A ROTAZIONE:
Ad una diluizione di 1+15 (!)
In questo modo valgono gli stessi tempi di sviluppi indicati in tabella.
PROCESSORE tipo JOBO-ATL:
Ad una diluizione di 1+15 (!)
I tempi di sviluppo vanno incrementati di ca. il 50 % rispetto alla tabella dei tempi di sviluppo.
I tempi di sviluppo sono uguali per Rollfilm (120) e pellicole di piccolo formato (135/36).
Bisogna considerare che nello sviluppo in processore a rotazione bisogna accettare una riduzione della nitidezza dovuta all’incremento dell’effetto bordo.
CONSERVAZIONE:
La bottiglia originale Rollei sigillata, Può durare fino a 2 anni dall’acquisto. Il colore del prodotto concentrato con deve colorarsi in direzione del marrone. Non appena si nota una accentuata colorazione del concentrato, l’uso diventa rischioso.
Dopo che la bottiglia è stata aperta ed asportato del concentrato, prima di richiuderla è consigliabile far uscire l’aria
schiacciando la bottiglia finché il liquido appare dal beccuccio della bottiglia.
Quando la quantità si riduce ulteriormente, si consiglia di travasare il concentrato residuo in una bottiglia più piccola, o di riempire la bottiglia originale con biglie di vetro.
Seguendo tali consigli, si può conservare il concentrato iniziato per mezz’anno o più.
Rollei Supergrain è un moderno sviluppatore a grana fine per pellicole in bianco e nero. SuperGrain offre una qualità dell’immagine superiore con una grana estremamente fine. Produce risultati nitidi, sfruttando appieno la velocità della pellicola. Supergrain è il risultato di un ulteriore sviluppo della classica ricetta AM-74. Può essere utilizzato alla diluizione 1+9, 1+12 e 1+15 ( quella che prediligo ) E’ disponibile in confezioni da 250ml, da 500 ml a da 1 litro
Sviluppo per pellicole ROLLEI SUPERGRAIN
Rollei SUPERGRAIN è un moderno sviluppo dalle alte prestazioni e rappresenta un’evoluzione tecnica rispetto all’apprezzata formulazione AM74.
Si tratta di uno sviluppo a grana fine con un’elevata nitidezza e con ottimo potere compensativo.
Il Rollei SUPERGRAIN sfrutta la sensibilità nominale delle pellicole e mantiene una buona tolleranza sia nelle alte luci che nelle ombre grazie al suo potere compensativo. Riesce infatti ad incassare sovra- e sottoesposizioni di oltre 1 stop Bisogna tenerne conto che nelle serie di esposizioni è necessario operare passi di 2 gradini di diaframma.
Questa caratteristica è pure responsabile della lucentezza ottimale, sia nelle alte che nelle basse luci. (effetto contorno). Questa sua particolarità rende il Rollei SUPERGRAIN assai interessante per quei fotografi, che devono superare problemi di ripresa in condizioni di luci sfavorevoli.
Le caratteristiche del Rollei SUPERGRAIN lo rendono adatto sia per pellicole a bassa sensibilità, grazie alla sua acutanza, che per pellicole ad alta sensibilità e tiraggi, grazie al suo potere compensativo e grana fine.
L’alto potere compensativo permette ai laboratori di trattare contemporaneamente “quasi tutte” le pellicole bianco/nero di sensibilità compresa fra 25 e 1600 ISO agli stessi tempi, esposte secondo le sensibilità nominali indicate dai produttori. Alcune eccezioni sono rappresentate da alcune pellicole particolari. (Vedi tabella).
Nota importante sui tempi di sviluppo in tabella: I tempi sono indicativi per ottenere un valore medio ßETA di 0,65 per un incremento di 0,10 bisogna aumentare i tempi di sviluppo del 20 %. Se i tempi sono inferiori ai
4 minuti, è consigliabile lavorare con lo sviluppo a diluizione di 1+15 con un fattore di 1,6x
Soprattutto realtà di laboratori più piccoli sono entusiaste grazie a queste caratteristiche, di poter trattare con razionalità, con ottima qualità ed economicamente, le proprie pellicole e quelle dei loro clienti. Principianti, come pure professionisti, fotoreporter ed in ambito della polizia “giurano” su questo sviluppo.
Un altro dato importante è rappresentato dal fatto, che sia pellicole a tecnologia di cristalli cubici, che T-Grain possono essere trattate con Rollei SUPERGRAIN con altrettanti ottimi risultati. Nel 1984 LABOR PARTNER immetteva per la prima volta sul mercato il Rollei SUPERGRAIN, quale novità. Nel 1992 la ricetta è stata alquanto modificata e da allora viene costantemente adattata a piccolissimi passi al progresso della tecnologia delle emulsioni,
CONFEZIONE:
Bottiglie da 1 litro in polietilene
PREPARAZIONE DEL CHIMICO:
Si utilizza acqua di rubinetto o acqua demineralizzata. Una volta aggiunto il prodotto concentrato SUPERGRAIN la soluzione d’uso è subito pronta all’utilizzo. (Vedi i consigli in riguardo all’acqua di preparazione nel capitolo SVILUPPO DELLE PELLICOLE)
250 ml 500 ml
Distribuito in Italia da:
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TEMPERATURA DI TRATTAMENTO:
Si consiglia di sviluppare ad una temperatura compresa fra 18 e 25°C. A temperature più elevate i tempi di trattamento diventano troppo brevi e c’è pericolo di “formazione di nuvole” dovuta all’emulsione non sviluppata a fondo. Nella pratica di tutti i gironi si conferma che non bisogna stare con tempi di sviluppo al disotto dei 5 minuti.
Le indicazioni dei tempi di sviluppo – tabella di sviluppo si basano sui 20°C. Secondo la tabella seguente:
Soluzione d’uso: Compensazione del tempo di sviluppo:
18°C + 20 %
19°C + 10 %
20°C standard
21°C - 5 %
22°C - 10 %
23°C - 20 %
24°C - 30 %
25°C - 40 %
SVILUPPO USA E GETTA – SVILUPPO PLURI-USO:
Tutte le diluizioni a partire da 1+12 sono adatte al monouso.
Solo da diluizione consente la possibilità di riutilizzare la soluzione d’uso, a condizione che la seconda sviluppata venga effettuata “a ruota” dalla prima. (entro ca. 30 minuti). Anche in questo caso la soluzione d’uso già utilizzata una volta va conservata in una bottiglia chiusa e colma. Non è necessario un incremento del tempo di sviluppo (!). Vedi anche sotto il capitolo: CAPACITA’
DILUIZIONE:
La diluizione standard è 1+12.
Con una tank di sviluppo standard di 300 ml di contenuto si diluisce come segue:
1 + 12 = 23 ml Rollei SUPERGRAIN + 277 ml di acqua
La qualità non migliora con la maggiore diluizione (effetto amminofenolo). Diluizioni maggiori implicano dei tempi di sviluppo più lunghi e riducono i costi della chimica, un affare interessante per utilizzatori privati.
Si evitino concentrazioni più alte, è meglio cioè aumentare la temperatura.
TABELLA DELL’INCREMENTO DEI TEMPI:
Questa tabella può essere utile per:
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Adeguare il volume finale del bagno di sviluppo in base alla capacità della tank rapportata alla quantità di pellicole da trattare
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A partire dalla diluizione 1+12, ma soprattutto a 1+15, si aumenta l’effetto compensatore e acutanza
Diluizione: Fattore di prolunga:
1+9 1,0
1+12 1,3
1+15 1,5
SOPRA- E SOTTOESPOSIZIONE (sviluppo spinto):
Rollei SUPERGRAIN è utilizzabile limitatamente anche in questo ambito.
La qualità può aumentare in modo ragguardevole in caso di sovraesposizione, e diminuire in caso di sottoesposizione. Ciò però dipende in maggior misura dalla qualità della pellicola utilizzata. Che dallo sviluppo stesso. Valgono dei valori basati sull’esperienza, che possono valere quale base di partenza per prove individuali:
Sottoesposizione di 1 diaframma: Incremento del tempo di sviluppo del 30-40 %
Sottoesposizione di 2 diaframmi: Incremento del tempo di sviluppo del 60-80 %
Sovraesposizione di 1 diaframma: Riduzione del tempo di sviluppo del 20-30 %
GRADAZIONE:
I tempi indicati sulla tabella di sviluppo dovrebbero portare ad un valore medi Gamma medio di 0,65. E’ però possibile che per una stampa individuale si desiderino ottenere valori ottimali, differenti.
Ingranditori muniti di teste a luce diffusa necessitano di negativi più contrastati, con un Gamma di ca. 0,65 a 0,70.
Ingranditori invece con testa a condensatori necessitano di negativi più morbidi, con un Gamma di ca. 0,50 a 0,55.
La tolleranza a disposizione dello stampatore varia fra un 20 % di incremento e un 20 % di decremento del tempo.
Variazioni superiori implicano necessariamente un abbassamento della qualità.
Distribuito in Italia da:
PUNTO FOTO GROUP by – Via Aristotele, 67 – 20128 Milano – Tel.: 02/27000793 – Fax: 02/26000485
KARL BIELSER s.a.s.
RESA basata su una diluizione di 1+9:
In 1 litro di soluzione d’uso possono essere trattate al massimo 5 pellicole di piccolo o medio formato, oppure 0,3 mq di pellicola piana.
MOVIMENTO/AGITAZIONE:
La tank va agitata con continuità durante i primi 30 secondi.
Successivamente 2 capovolgimenti ogni 30 secondi
SVILUPPO A ROTAZIONE:
Ad una diluizione di 1+15 (!)
In questo modo valgono gli stessi tempi di sviluppi indicati in tabella.
PROCESSORE tipo JOBO-ATL:
Ad una diluizione di 1+15 (!)
I tempi di sviluppo vanno incrementati di ca. il 50 % rispetto alla tabella dei tempi di sviluppo.
I tempi di sviluppo sono uguali per Rollfilm (120) e pellicole di piccolo formato (135/36).
Bisogna considerare che nello sviluppo in processore a rotazione bisogna accettare una riduzione della nitidezza dovuta all’incremento dell’effetto bordo.
CONSERVAZIONE:
La bottiglia originale Rollei sigillata, Può durare fino a 2 anni dall’acquisto. Il colore del prodotto concentrato con deve colorarsi in direzione del marrone. Non appena si nota una accentuata colorazione del concentrato, l’uso diventa rischioso.
Dopo che la bottiglia è stata aperta ed asportato del concentrato, prima di richiuderla è consigliabile far uscire l’aria
schiacciando la bottiglia finché il liquido appare dal beccuccio della bottiglia.
Quando la quantità si riduce ulteriormente, si consiglia di travasare il concentrato residuo in una bottiglia più piccola, o di riempire la bottiglia originale con biglie di vetro.
Seguendo tali consigli, si può conservare il concentrato iniziato per mezz’anno o più.
Rollei Supergrain è un moderno sviluppatore a grana fine per pellicole in bianco e nero. SuperGrain offre una qualità dell’immagine superiore con una grana estremamente fine. Produce risultati nitidi, sfruttando appieno la velocità della pellicola. Supergrain è il risultato di un ulteriore sviluppo della classica ricetta AM-74. Può essere utilizzato alla diluizione 1+9, 1+12 e 1+15 ( quella che prediligo ) E’ disponibile in confezioni da 250ml, da 500 ml a da 1 litro

Qui la tabella completa del Rollei Supergrain

Una giornata poco fotogenica, nuvolosa, fotografata a sinistra senza filtro e a destra con il filtro: la vegetazione diventa completamente bianca, il cielo si fa più netto e le parti serene diventano completamente nere, la differenza rispetto a uno scatto pancromatico è abissale.

Per mostrare più chiaramente le differenze qui sono partito dallo scatto a colori, a sinistra, al centro lo scatto su Rollei Infrared a 400 ISO senza filtro e a destra lo scatto con il filtro Cokin P0007. E' interessante notare che la vegetazione, la distesa di piante di acanto, nonostante fossero in ombra, quindi abbiano ricevuto solo un parziale irraggiamento infrarosso, siano risultate completamente bianche.

Una comparazione tra pancromatico e iIR che dimostra, a sinistra, come l'acqua risulta completamente nera

Anche nella fotografia di ritratto l'infrarosso dice la sua: la pelle assume una connotazione cerea, le sclere degli occhi diventano completamente bianche e l'iride di una stranissima intensità; a questo si aggiunge, dovendo scattare in pieno sole, una pupilla quasi completamente chiuso che fa apparire l'iride ancora più grande. Anche se mi ero rasato qualche ora prima, sono visibilissimi i bulbi piliferi; la giacca, blu nella realtà, è risultata di un grigio chiarissimo

A confronto uno scatto pancromatico su Rollei Infrared e un ingrandimento: sulla negativa è stata appoggiata una diottra: i numeri indicano i millimetri, prima del n.1 si notano delle piccole linee bianche verticali che sono i decimi di millimetro. la risoluzione di 110 linne/mm della Rollei Infrared è pienamente confermata.

In una giornata serena con alcune nuvole e vegetazione la Rollei Infrared porta veramente al massimo le sue caratteristiche: la vegetazione si è completamente sbiancata, il cielo è diventato completamente nero

Dal basso, colore, pancromatico e IR: le differenze di approccio visivo e di risultato parlano da solo

Conclusioni
La pellicola Rollei Infrared, e non è la prima volta che la uso, si è comportata egregiamente.
lo scatto senza filtro, usando il cartoncino e l’esposimetro in luce riflessa è risultato perfettamente esposto in tutti i casi
Gli scatti con i filtri sono mediamente risultati stampabile con una sovraesposizione intenzionale in ripresa di due stop, in alcuni casi di tre stop
Alla prossima, quindi, e vi ringrazio per il vostro tempo e la vostra attenzione
Gerardo Bonomo
La pellicola Rollei Infrared, e non è la prima volta che la uso, si è comportata egregiamente.
lo scatto senza filtro, usando il cartoncino e l’esposimetro in luce riflessa è risultato perfettamente esposto in tutti i casi
Gli scatti con i filtri sono mediamente risultati stampabile con una sovraesposizione intenzionale in ripresa di due stop, in alcuni casi di tre stop
Alla prossima, quindi, e vi ringrazio per il vostro tempo e la vostra attenzione
Gerardo Bonomo