Presentazione alla Video intervista di Gianni Berengo Gardin del Febbraio 2023
A cura di Giuseppe Petringa Nicolosi
All’interno della VI° edizione del “Brescia Photo Festival”, svoltasi tra il 24 marzo ed il 23 luglio 2023, è stata presentata una personale del Maestro Gianni Berengo Gardin, dal titolo “Cose mai viste. Fotografie inedite”, evento che lo staff del sito FelixSpace ha voluto cogliere per organizzare l’intervista che vi proponiamo.
In questa occasione abbiamo quindi avuto l’opportunità, in una mattinata di Febbraio, di approfondire la conoscenza di una figura così importante per la fotografia italiana, anche grazie alla gentile presenza della figlia Susanna. Uno dei focus principali era rivolto alle giovani generazioni, d’un canto facendo una analisi delle loro aspettative in materia di fotografia analogica, dall’altro nel raccogliere i consigli e gli approcci di un fotografo che ha immortalato ben oltre mezzo secolo di storie con il suo apparecchio fotografico.
Inauguriamo con questo incontro speciale lo spazio dedicato alle interviste nella sezione Curiosité, per condividerlo con voi appassionati e/ o professionisti della fotografia, perché anche nell’informalità dell’incontro le riflessioni del Maestro conservano una profondità di pensiero ed un’attualità folgorante.
Vogliamo inoltre offrire una breve introduzione alla figura di Gianni Berengo Gardin, non che ne abbia bisogno, ma semplicemente per offrirne un inquadramento storico.
Presentiamo infine, per coloro che non sono riusciti a vederla, una presentazione della mostra.
Gianni Berengo Gardin è nato a Santa Margherita nel 1930 e vive a Milano.
La sua produzione fotografica ha saputo raccontare le tante anime che caratterizzano la nostra penisola e non solo, e si è articolata in molteplici ambiti della comunicazione visiva.
Dalla collaborazione con testate della stampa nazionale e internazionale, alla realizzazione di libri fotografici, pubblicando oltre 260 volumi, alla partecipazione infine di mostre sia personali sia collettive; egli ha tenuto infatti oltre 350 mostre in Italia e all’estero.
Per il Touring Club Italiano ha realizzato un’ampia serie di volumi sull’Italia e sui Paesi europei.
Ha lavorato per l’Olivetti e le maggiori industrie italiane con reportage e monografie aziendali.
Il suo archivio, patrimonio di ogni vero fotografo, contiene circa due milioni di scatti, rigorosamente in bianco e nero, che spaziano dal reportage umanista alla descrizione ambientale, dall’indagine sociale alla foto industriale, dall’architettura al paesaggio.
Le sue immagini fanno parte delle collezioni di importanti musei e fondazioni culturali internazionali, quali il MoMA di New York, la Bibliothèque Nationale de France e la Maison Européenne de la Photographie di Parigi, il Musèe de l’Elysée di Losanna, il Centro de Arte Reina Sofia di Madrid.
Tra i numerosi premi ricevuti, il Leica Oskar Barnack nel 1995, nel 2008 il Lucie Award alla carriera, nel 2014 il Premio Kapuscinski per il reportage e nel 2017 il Leica Hall of Fame Award.
Tra le sue recenti pubblicazioni :
Gianni Berengo Gardin(2005), Il racconto del riso (2013), Il libro dei libri (2014), Manicomi (2015), Venezia e le grandi navi (2015), Vera fotografia (2016), In festa. Viaggio nella cultura popolare italiana (2017), La più gioconda veduta del mondo (2019), In parole povere (2020), L'occhio come mestiere (2022).
Il suo archivio e la sua produzione sono gestiti in esclusiva da Fondazione Forma per la Fotografia.
La mostra “Cose mai viste. Fotografie inedite”, nata da un’idea di Gianni Berengo Gardin, a cura di Renato Corsini e con la ricerca iconografica di Susanna Berengo Gardin, è inserita all’interno della VI° edizione del Brescia Photo Festival 2023, promossa dal Comune di Brescia e dalla Fondazione Brescia Musei in collaborazione con il Ma.Co.f – Centro della Fotografia Italiana.
Essa rappresenta certamente un unicum tra le tante manifestazioni che hanno ospitato le fotografie del Maestro Gianni Berengo Gardin, in quanto espone ben 120 fotografie in bianco e nero, inedite e mai pubblicate, tutte stampate per l’occasione in camera oscura e su carta ai sali d’argento.
Attraverso di esse si propone quindi una rilettura del suo straordinario percorso, dagli anni ‘50 del secolo scorso fino a oggi, che alla luce di un attento lavoro di selezione, coadiuvato dalla figlia Susanna, ha fatto riemergere dalle innumerevoli cartelle di lavoro una serie di immagini “nuove”, ovvero mai viste prima.
Fotografie all’epoca archiviate, rimaste tra i mille provini o più semplicemente trascurate in quel momento.
“Ridare vita e rileggere gli archivi – sottolinea il curatore Renato Corsini – è un valore fondamentale per la fotografia di qualità; solo quella che si consolida forte della capacità di storicizzarsi, e mantiene, e spesso accresce nel tempo il suo valore, testimoniale e artistico, è fotografia con la ‘F’ maiuscola”.
Il percorso espositivo tocca quindi i temi più caratteristici della sua ricerca,
che spazia dall’indagine sociale alla vita quotidiana, dal mondo del lavoro fino all’architettura e al paesaggio, con scatti che vanno dal 1954 al 2019 e che portano il visitatore a girare il mondo con alcuni sguardi inediti sulla realtà.
Dalla Svezia a Mosca, con il fermo immagine della pesa pubblica al mercato, passando per l’immancabile Venezia, l’amata Parigi, un pellegrinaggio a El Rocío in Andalusia, e si arriva fino al colpo d’occhio di un gruppo di operai che fanno ginnastica collettiva nel cantiere dell’Aeroporto di Osaka nel 1993.
La mostra, accompagnata dal catalogo edito da Contrasto, conferma ancora una volta Gianni Berengo Gardin come il maestro del bianco e nero, capace di costruire un patrimonio visivo dell’Italia e non solo, dal dopoguerra a oggi, caratterizzato da un’assoluta coerenza nelle scelte linguistiche e da un approccio “artigianale” al lavoro.
YouTube: Intervista a Gianni Berengo Gardin
All’interno della VI° edizione del “Brescia Photo Festival”, svoltasi tra il 24 marzo ed il 23 luglio 2023, è stata presentata una personale del Maestro Gianni Berengo Gardin, dal titolo “Cose mai viste. Fotografie inedite”, evento che lo staff del sito FelixSpace ha voluto cogliere per organizzare l’intervista che vi proponiamo.
In questa occasione abbiamo quindi avuto l’opportunità, in una mattinata di Febbraio, di approfondire la conoscenza di una figura così importante per la fotografia italiana, anche grazie alla gentile presenza della figlia Susanna. Uno dei focus principali era rivolto alle giovani generazioni, d’un canto facendo una analisi delle loro aspettative in materia di fotografia analogica, dall’altro nel raccogliere i consigli e gli approcci di un fotografo che ha immortalato ben oltre mezzo secolo di storie con il suo apparecchio fotografico.
Inauguriamo con questo incontro speciale lo spazio dedicato alle interviste nella sezione Curiosité, per condividerlo con voi appassionati e/ o professionisti della fotografia, perché anche nell’informalità dell’incontro le riflessioni del Maestro conservano una profondità di pensiero ed un’attualità folgorante.
Vogliamo inoltre offrire una breve introduzione alla figura di Gianni Berengo Gardin, non che ne abbia bisogno, ma semplicemente per offrirne un inquadramento storico.
Presentiamo infine, per coloro che non sono riusciti a vederla, una presentazione della mostra.
Gianni Berengo Gardin è nato a Santa Margherita nel 1930 e vive a Milano.
La sua produzione fotografica ha saputo raccontare le tante anime che caratterizzano la nostra penisola e non solo, e si è articolata in molteplici ambiti della comunicazione visiva.
Dalla collaborazione con testate della stampa nazionale e internazionale, alla realizzazione di libri fotografici, pubblicando oltre 260 volumi, alla partecipazione infine di mostre sia personali sia collettive; egli ha tenuto infatti oltre 350 mostre in Italia e all’estero.
Per il Touring Club Italiano ha realizzato un’ampia serie di volumi sull’Italia e sui Paesi europei.
Ha lavorato per l’Olivetti e le maggiori industrie italiane con reportage e monografie aziendali.
Il suo archivio, patrimonio di ogni vero fotografo, contiene circa due milioni di scatti, rigorosamente in bianco e nero, che spaziano dal reportage umanista alla descrizione ambientale, dall’indagine sociale alla foto industriale, dall’architettura al paesaggio.
Le sue immagini fanno parte delle collezioni di importanti musei e fondazioni culturali internazionali, quali il MoMA di New York, la Bibliothèque Nationale de France e la Maison Européenne de la Photographie di Parigi, il Musèe de l’Elysée di Losanna, il Centro de Arte Reina Sofia di Madrid.
Tra i numerosi premi ricevuti, il Leica Oskar Barnack nel 1995, nel 2008 il Lucie Award alla carriera, nel 2014 il Premio Kapuscinski per il reportage e nel 2017 il Leica Hall of Fame Award.
Tra le sue recenti pubblicazioni :
Gianni Berengo Gardin(2005), Il racconto del riso (2013), Il libro dei libri (2014), Manicomi (2015), Venezia e le grandi navi (2015), Vera fotografia (2016), In festa. Viaggio nella cultura popolare italiana (2017), La più gioconda veduta del mondo (2019), In parole povere (2020), L'occhio come mestiere (2022).
Il suo archivio e la sua produzione sono gestiti in esclusiva da Fondazione Forma per la Fotografia.
La mostra “Cose mai viste. Fotografie inedite”, nata da un’idea di Gianni Berengo Gardin, a cura di Renato Corsini e con la ricerca iconografica di Susanna Berengo Gardin, è inserita all’interno della VI° edizione del Brescia Photo Festival 2023, promossa dal Comune di Brescia e dalla Fondazione Brescia Musei in collaborazione con il Ma.Co.f – Centro della Fotografia Italiana.
Essa rappresenta certamente un unicum tra le tante manifestazioni che hanno ospitato le fotografie del Maestro Gianni Berengo Gardin, in quanto espone ben 120 fotografie in bianco e nero, inedite e mai pubblicate, tutte stampate per l’occasione in camera oscura e su carta ai sali d’argento.
Attraverso di esse si propone quindi una rilettura del suo straordinario percorso, dagli anni ‘50 del secolo scorso fino a oggi, che alla luce di un attento lavoro di selezione, coadiuvato dalla figlia Susanna, ha fatto riemergere dalle innumerevoli cartelle di lavoro una serie di immagini “nuove”, ovvero mai viste prima.
Fotografie all’epoca archiviate, rimaste tra i mille provini o più semplicemente trascurate in quel momento.
“Ridare vita e rileggere gli archivi – sottolinea il curatore Renato Corsini – è un valore fondamentale per la fotografia di qualità; solo quella che si consolida forte della capacità di storicizzarsi, e mantiene, e spesso accresce nel tempo il suo valore, testimoniale e artistico, è fotografia con la ‘F’ maiuscola”.
Il percorso espositivo tocca quindi i temi più caratteristici della sua ricerca,
che spazia dall’indagine sociale alla vita quotidiana, dal mondo del lavoro fino all’architettura e al paesaggio, con scatti che vanno dal 1954 al 2019 e che portano il visitatore a girare il mondo con alcuni sguardi inediti sulla realtà.
Dalla Svezia a Mosca, con il fermo immagine della pesa pubblica al mercato, passando per l’immancabile Venezia, l’amata Parigi, un pellegrinaggio a El Rocío in Andalusia, e si arriva fino al colpo d’occhio di un gruppo di operai che fanno ginnastica collettiva nel cantiere dell’Aeroporto di Osaka nel 1993.
La mostra, accompagnata dal catalogo edito da Contrasto, conferma ancora una volta Gianni Berengo Gardin come il maestro del bianco e nero, capace di costruire un patrimonio visivo dell’Italia e non solo, dal dopoguerra a oggi, caratterizzato da un’assoluta coerenza nelle scelte linguistiche e da un approccio “artigianale” al lavoro.
YouTube: Intervista a Gianni Berengo Gardin