EXPERIENCE

IL CENTRO DEL MONDO

di Guido Bartoli

Iniziamo a scoprire il banco ottico nei suoi aspetti tecnici ed estetici, ma non in modo tradizionale.
Il web e' pieno di siti, articoli, filmati su tutto. Io provero' a parlare del Banco in modo diverso.
Quindi niente primo articolo su come si chiamano le sue parti, lo vedremo a poco a poco, assieme a cosa servono e come si usano.
Per chi se l’e' perso, il primo pezzo di questa rubrica e' qui: sotto EXPERIENCE, titolo PERCHE' IL BANCO OTTICO E' MEGLIO DELLO SMARTFONE.

Perche' il titolo “il centro del mondo”?
Perche' per fotografare con il Banco così e': L’OBIETTIVO e' IL CENTRO DEL MONDO e cio' va tenuto sempre ben presente.
Sgombriamo quindi la mente dallo schema mentale e operativo delle fotocamere a corpo rigido (folding compresa), che sostanzialmente e' il seguente:
- inquadro
- metto a fuoco spostando l’obiettivo avanti e indietro
- scatto
NO! NEIN! NON!
Cio' e' otticamente molto, molto male!
Spostare indiscriminatamente l’obiettivo ha effetti nefasti sull’inquadratura e il punto di ripresa.
Provare per credere: montate sulla vostra reflex un set di tubi di prolunga, inquadrate, mettete a fuoco.
Cosa succede?
Che la dimensione dell’immagine varia, perche' spostando avanti e indietro l’ottica avete cambiato nello spazio il punto di ripresa, avvicinandovi o allontanandovi dal soggetto.
Ora che lo avete visto bene in macro, sappiate che e' sempre così, che NON si deve mettere a fuoco spostando l’ottica, MAI, NIEMALS, JAMAIS.
Poi, e' vero che se scattate all’infinito l’approssimazione delle distanze non ve lo rende molto visibile, ma e' comunque un compromesso che va accettato con TUTTE le fotocamere che non hanno lo schema del “banco ottico” (reflex di piccolo e medio formato, folding, ecc.).
E quindi?
Quindi questo e' lo schema di scatto da usare con il Banco:
- metto l’obiettivo dove voglio che sia il mio punto ripresa
- lo blocco in posizione
- muovo la standarta posteriore avanti e indietro sulla rotaia del banco e metto a fuoco IL PIANO DEL SOGGETTO CHE VOGLIO A FUOCO.
Poi magari riguardo bene l’inquadratura, decido di cambiarla, risposto l’obiettivo (agendo sui vari movimenti), risposto il vetro smerigliato per mettere a fuoco, riguardo l’inquadratura… e scelgo che: belin la pellicola costa (come diciamo a Genova), ma ne vale la pena? Se proprio sì… scatto; se no risparmio palanche.
E’ il bello della slow photography, molto meditativa, molto zen… ommmmm

Vediamo dal punto di vista teorico il perche'.
Nello schema ottico di un obiettivo fotografico c’e' un punto chiamato CENTRO OTTICO che e' quello fondamentale per la foto.
Negli obiettivi del Banco sta piu' meno a meta' del barilotto (in genere sono dei simmetrici o derivati).
Negli obiettivi per le reflex 35mm sta in giro per il mondo lungo l’asse ottico (in genere sono dei retrofocus o dei teleobiettivi).
Attraverso il centro ottico passano tutti i raggi di luce provenienti dagli infiniti punti del soggetto (da tutti i suoi piani); convergono in quel punto e se ne vanno via nel cono di luce dietro l’obiettivo.
A dire il vero succede anche il contrario e i pochi raggi che arrivano dal vetro smerigliato di messa fuoco se ne escono dal fronte dell’obiettivo, ma non facciamo i precisi…
E’ la luce bellezza… e tu non ci puoi fare nulla!
Per i puristi e i fisici (laureati, non culturisti) consideriamo la luce emessa da una sorgente puntiforme come fronti d’onda elettromagnetica sferici divergenti. Attraversando la lente i fronti d’onda vengono rifratti dalla lente e portati a convergere in un punto (fuoco). Il centro ottico e' il punto di intersezione fra l’asse ottico in cui convergono i fronti d’onda, provenienti dal semispazio anteriore all’ottica, e il piano perpendicolare dove vengono deviati per poi uscire nel semispazio posteriore.
Ecco perche' l’obiettivo e' il “centro del mondo”.

Lasciando da parte la kultura, ricordatevi questa semplice regola:
DOVE METTETE IL CENTRO OTTICO METTETE IL PUNTO DI VISTA DA CUI VOLETE FARE LA FOTO
SE LO SPOSTATE ANCHE DI POCO LA FOTO NON E’ PIU’ LA STESSA.
Quindi cominciate a cambiare la vostra mentalita' fotografica e per farlo fate questo esercizio:
- chiudete un occhio
- mettete un dito davanti a quello aperto (senza tapparlo per non fare le talpe)
- muovete avanti e indietro la testa (non il dito)
- muovetela poi anche di lato
Vedrete che il dito copre e scopre parte dei vari soggetti che stanno su piani diversi davanti a voi.

Il centro ottico della palla dell’occhio che state usando e' il centro del vostro mondo fotografico.
Il vostro obiettivo si chiama “pupilla”, il diaframma “iride”, il sensore “retina”, lo strumento di registrazione “cervello”.
Avete in uso l’obiettivo piu' fantastico che ci sia: ha la possibilita' di cambiare la forma della lente per adattarsi alle diverse situazioni di ripresa. Lo hanno imitato le aziende di ottica e funziona, ma non per gli usi nostri da fotografi.

Iniziate a pensare alla rotaia del Banco come a un sistema per (nell’ordine):
1 - posizionare l’obiettivo nello spazio
2 - muovere il vetro smerigliato avanti e indietro per mettere a fuoco
Invertendo l’ordine dei fattori il prodotto CAMBIA!

Se avete sottomano un Banco provate a mettervi vicino a un soggetto, come per fare una macro. Poi spostate la standarta posteriore (quella che tiene il vetro smerigliato) e mettete a fuoco quello che volete.
A questo punto spostate l’obiettivo avanti e indietro agendo sulla manopola che sposta la standarta anteriore lungo la rotaia. Vedrete cambiare la dimensione dell’immagine sul vetro.
Adesso agite sui movimenti di decentramento della standarta anteriore: destra/sinistra e alto/basso. Vedrete che l’inquadratura cambia.
State ripetendo con il Banco l’esercizio del dito.

Altra regola sui MOVIMENTI, come si chiamano i comandi che muovono le standarte:
IL MOVIMENTO DELLA STANDARTA ANTERIORE LUNGO IL BANCO INGRANDISCE O RIMPICCIOLISCE L’IMMAGINE
I MOVIMENTI DI DECENTRAMENTO DX/SX E A/B SPOSTANO IL PUNTO DI RIPRESA NELLO SPAZIO
Agendo su questi si perfeziona l’immagine scegliendo con precisione il punto di ripresa (non serve per piccoli aggiustamenti spostare tutto il banco).

Buona luce a tutti!

Terminologia

BANCO o “banco ottico”
in fotografia e' sinonimo di MACCHINA FOTOGRAFICA A VISIONE DIRETTA o MACCHINA FOTOGRAFICA A CORPI MOBILI

ROTAIA
il profilato su cui scorrono le standarte, costituisce la base della fotocamera a corpi mobili, puo' essere a sezione circolare o complessa

MORSETTO o morsetto di fissaggio
componente di collegamento fra l’attacco filettato al cavalletto e la rotaia; in alcune configurazioni puo' permettere la rotazione della rotaia attorno all’asse longitudinale

STANDARTA ANTERIORE
corpo macchina che sostiene l’ottica

STANDARTA POSTERIORE
corpo macchina che sostiene il vetro smerigliato (e/o pellicola e sensore digitale)

PIASTRA PORTA OTTICA: piastra a cui viene fissato l’obiettivo; puo' adattarsi a ricevere piu' obiettivi, come nella configurazione a stereocamera

MOVIMENTO
traslazione o rotazione nello spazio della standarta o di una sua parte; per estensione comando di regolazione del singolo movimento