UNA POSSIBILE SCALETTA PER POTER OTTENERE STAMPE FINE-ART BIANCO/NERO PERFETTE
di Felix Bielser
Questo “decalogo” ha lo scopo di dare alcuni consigli e indicazioni tecniche utili, che permettono di ottimizzare la qualità finale delle proprie stampe in bianco-e-nero.
1. Trattate correttamente il negativo. Abbiate estrema cura della pellicola trattata, poiché si tratta dell’unico “originale”, dal quale poi otterrete le stampe.
2. Ricordatevi che per ottenere una stampa fineart, il procedimento di stampa e trattamento, è come il pennello, il colore e la tela per un pittore
3. Ricordatevi che una stampa in bianco-e-nero deve essere evocativa, ovvero deve suscitare in chi la guarda, un’emozione, un piacere, una curiosità, comunque un sentimento. È proprio il fatto che sia in bianco/nero che la vostra fotografia “accende” il cervello di chi la osserva.
IL NEGATIVO DA STAMPARE
Chi fotografa, soprattutto in bianco-e-nero, sa già in larga misura cosa vuole rappresentare. Dopo che si è data la massima attenzione durante l’inquadratura – la ripresa – il trattamento, si ha in mano lo strumento che permette di ottenere la stampa finale. Ricordatevi che per chi stampa con ingranditori a condensatori, la densità del negativo deve essere inferiore a quella necessaria con ingranditori a luce fredda o diffusa.
SCELTA DELLO SVILUPPO E DELLA CARTA FOTOGRAFICA
Riallacciandoci alle prerogative descritte in precedenza, la scelta della chimica, anche la procedura di sviluppo e la scelta della carta, anche la procedura di stampa, assumono la massima importanza.
Se lo sviluppo permette di ottenere un’immagine argentica nei toni che vanno dal caldo al freddo; se la carta fotografica baritata può avere basi dalle colorazioni dal bianco puro al metallizzato, passando per le carte avorio o camoscio, anche la finitura della carta, dal lucido allo strutturato, passando per la finitura seta, rugosa o opaca, dando alla stampa finale un impatto ben preciso e pregnante.
TECNICHE DI STAMPA
Si può stampare su carte baritate fine-art a “gradazione fissa” o a “gradazione variabile”. Se nel primo caso esistono emulsioni al bromuro o cloro-bromuro, nel secondo caso la tecnologia dei due strati, che determinano il grado di contrasto, si basa su emulsioni al cloro-bromuro.
Utilizzando carte a gradazione fissa, ogni intervento di stampa, atto a accentuare l’impatto dell’immagine, migliorarne la resa tonale o riprodurre l’immagine secondo la propria volontà, è rappresentato dalla scelta della gradazione e la mascheratura zonale durante la stampa.
Utilizzando invece le carte a gradazione variabile, oltre a queste possibilità si può anche effettuare la cosiddetta stampa “split”, onde migliorarne la resa tonale, senza intaccare la fascia di contrasto prescelta, oppure procedere ad una combinazione fra multi-esposizioni e modifiche di contrasto sullo stesso foglio di carta, mascherando ed esponendo con filtrature atte ad ottenere contrasti diversi sulla stessa stampa.
TECNICHE DI SVILUPPO
Scelta degli sviluppi: Esistono sviluppi: a tono caldo, neutro e freddo, di profondità, ma anche di diverso contrasto o densità massima dei neri; sviluppi di superficie, che utilizzati con la tecnica dello sviluppo a due bagni, secondo Leonar 1937: alte luci (sviluppo dei più fini dettagli e motivi appena delineati) basse luci (ombre, sviluppo di profondità, senza perdere il dettaglio nelle ombre).
p.es. Rollei Supergrain 1+9, 2’ poi direttamente in Rollei High Contrast (1+7) 2-3’
Procedimento di sviluppo*: La diluizione, la temperatura, l’agitazione e la durata del tempo di sviluppo, rappresentano tutti delle variabili nella stampa, soprattutto quella fine-art su carte baritate. Ecco perché conoscerli per poi addomesticarli diventa fondamentale.
Procedimento completo: La sequenza e la scrupolosa procedura durante l’intero iter di trattamento rappresenta la garanzia di durata nel tempo e la qualità finale della stampa su carte baritate fine-art:
SVILUPPO* - ARRESTO - FISSAGGIO - LAVAGGIO - BAGNO DI CONSERVAZIONE - ASCIUGATURA – PRESENTAZIONE
LA STAMPA FINE-ART BIANCO E NERO
La fotografia coglie l’attimo. La bravura e la sensibilità del fotografo è quella di saper acquisire la sintesi e di trasmettere l’emozione con la stampa.
CONTROLLO DEL CONTRASTO PER CARTE A CONTRASTO VARIABILE
Controllo del contrasto con le carte a contrasto variabile può essere raggiunto in diversi modi. Questi includono i filtri in gelatina ad inserimento, teste specifiche a luce alogena 3200°K) tipo ILFORD MULTIGRADE 500/600 Durst Multigraph o fredda (Led 5500°K) Splitgrade Heiland
Il contrasto può anche essere controllato con teste e con ingranditori a colori grazie alle specifiche tabelle sia a filtratura unica che combinata.
GAMMA DI CONTRASTO
Tutte le emulsioni delle carte a contrasto variabile sono al cloro-bromuro (in bianco e nero) e sono sensibili al blu con una leggera sensibilità alla luce verde. (In pratica con la luce fredda questa è filtrata proprio con questi due colori). Nel caso di teste alogene a luce artificiale, il contrasto è dato dal magenta e il basso contrasto dal giallo.
Per fare un'emulsione sensibile ai colori oltre al blu, i coloranti sensibilizzanti devono essere aggiunti.
Le carte MULTIGRADE sono stese con un'emulsione che è una miscela di tre emulsioni separate.
Ogni emulsione è un'emulsione di base sensibile al blu a cui vengono aggiunte diverse quantità di verde colorante sensibilizzante. Pertanto, parte dell'emulsione mista è sensibile principalmente alla luce blu, in parte alla luce blu con una certa sensibilità alla luce verde e parte a, sia luce blu che verde.
Tutte le parti dell'emulsione hanno lo stesso contrasto. Inoltre hanno tutte la stessa sensibilità alla luce blu, ma naturalmente, la parte dell'emulsione con solo una piccola quantità di colorante sensibilizzante verde ha una bassa sensibilità (cioè è meno sensibile) alla luce verde. Solo quando la carta è esposta alla luce verde le parti dell'emulsione con le quantità maggiori di colorante sensibilizzante verde iniziano a reagire. Questo è perché le tre emulsioni hanno caratteristiche molto diverse di sensibilità alla luce verde. Questa immagine è di basso livello contrasto a causa dell'effetto additivo prodotto da tre emulsioni con velocità diverse al verde, ma con lo stesso contrasto intrinseco.
La curva risultante ha un'esposizione molto più ampia di gamma ed è quindi di basso contrasto.
Variando la proporzione tra luce blu e luce verde, può essere ottenuta una gamma di contrasto tra questi due estremi. Il modo più semplice per controllare il colore della luce che raggiunge l'emulsione durante l'esposizione avviene mediante l'uso di filtri: un filtro magenta assorbe la luce verde e trasmette il blu; un giallo il filtro assorbe la luce blu e trasmette il verde. (vale per 3200°K, diretto invece a 5500°K). In questo modo, è possibile realizzare immagini ad alto e basso contrasto.
Quando la carta è esposta alla luce blu, tutte le parti dell'emulsione reagiscono e contribuiscono ugualmente alla immagine finale. Questa immagine è ad alto contrasto perché dell'effetto additivo prodotto da tre emulsioni con la stessa velocità e contrasto. La curva risultante ha una gamma di esposizione ristretta ed è quindi di alto contrasto.
Dopo aver spiegato, basandoci sulle informazioni tecniche date da Ilford (inventore del sistema Multigrade – stampa a contrasto variabile), come funziona il sistema, parlando invece del sistema split, si sintetizza le diverse sensibilizzazioni in due strati sensibili al maggiore e al minore contrasto. Non si possono capire le funzioni ed utilità della doppia filtratura senza le premesse iniziali, ovvero della esposizione di luce pura blu (magenta) corrispondente all’alto contrasto (5) e della esposizione di luce pura verde (giallo) corrispondente al basso contrasto (0). La maggiore sensibilità del blu richiede una maggiore esposizione del verde, che è meno sensibile quando si vuole un contrasto più basso (da 1 a 19x) e viceversa una demoltiplicazione della filtratura verde nel caso di maggiore contrasto (da 0,05 a 0,82x), vedi tabella.
Come si adotta il sistema “Split”? Si procede alla posa della carta a gradazione variabile, una dopo l’altra, con le filtrature estreme, ovvero 0 e 5, oppure quelle di giallo (Y) – verde e magenta (M) – blu corrispondenti alle filtrature estreme. La tabella che segue indica sia le percentuali di filtratura, che i fattori di moltiplica del tempo di esposizione stabilito. La gradazione 2,5 rappresenta la base, ovvero con il 50 % rispettivamente per 0 e 5, e il fattore di moltiplica x1.
LA STAMPA SPLIT
Tecnica di stampa “Split” : Questa tecnica di stampa, denominata “Split”, si basa sulla carta fotografica bianco/nero a gradazione variabile, e può essere adottata con qualsiasi tipo di carta disponibile sul mercato, ma dà il meglio di sé on le carte baritate fine-art. La fonte di luce deve essere calibrata, p.e. lampade alogene con una temperatura colore di 3200°K o luce fredda, e a filtratura per il colore, ovvero con valori CP, oppure per le carte a gradazione variabile, limitandosi all’uso dei filtri 0 e 5.
Cosa significa stampa “Split”? La stampa “Split” si basa sul sistema additivo di stampa, ovvero “diviso”, utilizzando le filtrature con testa colori, corrispondenti alla gradazione 0 e 5, oppure i filtri di gradazione 0 e 5
Perché la stampa “Split”? Le carte a gradazione variabile hanno 2 strati sensibili il primo al giallo, ovvero luce verde, il secondo al magenta, ovvero luce blu. Questa è la premessa per spiegare il sistema “Split”. Una stampa, esposta con una luce miscelata, può perdere alcune sfumature inquanto i due strati non vengono potenzialmente esposti in modo completo, secondo la gradazione scelta. Con un’esposizione a luce filtrata “pura”, con il sistema additivo, a parte le gradazioni estreme, non “miscelata”, la resa tonale dell’immagine risulta migliore. Tutto ciò senza ridurre né la densità massima dei neri, né il contrasto desiderato.
Come si adotta il sistema “Split”? Si procede alla posa della carta a gradazione variabile, una dopo l’altra, con le filtrature estreme, ovvero 0 e 5, oppure quelle di giallo (Y) e magenta (M) corrispondenti alle filtrature estreme. La tabella che segue indica sia le percentuali di filtratura, che i fattori di moltiplica del tempo di esposizione stabilito. La gradazione 2,5 rappresenta la base, ovvero con il 50 % rispettivamente per 0 e 5, e il fattore di moltiplica 1x.
Gradazione Rapporto di esposizione Fattore di moltiplica desiderata contrasto/morbido per la seconda fattore di moltiplica 1x.
Esempio: Tempo e gradazioni stabilite: 10 sec. con filtro 3:
Ora in split: 6 sec. filtro 5 e 2,7 sec. filtro 0 (4sec.x fattore 0,67)
Si può anche correggere la gradazione utilizzando la seguente formula:
Gradazione = 5 x Tempo risultato nella gradazione “contrasto”
Tempo totale (dopo fattore di moltiplica)
TABELLA: GRADAZIONE / RAPPORTO CONTRASTO : MORBIDO / FATTORI DI MOILTIPLICA 2° ESPOSIZIONE
VEDI PDF ALLEGATO
CONTROLLO DEL CONTRASTO PER CARTE A CONTRASTO VARIABILE
Controllo del contrasto con le carte a contrasto variabile può essere raggiunto in diversi modi. Questi includono i filtri in gelatina ad inserimento, teste specifiche a luce alogena 3200°K) tipo ILFORD MULTIGRADE 500/600 Durst Multigraph o fredda (Led 5500°K) Splitgrade Heiland
Il contrasto può anche essere controllato con teste e con ingranditori a colori grazie alle specifiche tabelle sia a filtratura unica che combinata.
Questo “decalogo” ha lo scopo di dare alcuni consigli e indicazioni tecniche utili, che permettono di ottimizzare la qualità finale delle proprie stampe in bianco-e-nero.
1. Trattate correttamente il negativo. Abbiate estrema cura della pellicola trattata, poiché si tratta dell’unico “originale”, dal quale poi otterrete le stampe.
2. Ricordatevi che per ottenere una stampa fineart, il procedimento di stampa e trattamento, è come il pennello, il colore e la tela per un pittore
3. Ricordatevi che una stampa in bianco-e-nero deve essere evocativa, ovvero deve suscitare in chi la guarda, un’emozione, un piacere, una curiosità, comunque un sentimento. È proprio il fatto che sia in bianco/nero che la vostra fotografia “accende” il cervello di chi la osserva.
IL NEGATIVO DA STAMPARE
Chi fotografa, soprattutto in bianco-e-nero, sa già in larga misura cosa vuole rappresentare. Dopo che si è data la massima attenzione durante l’inquadratura – la ripresa – il trattamento, si ha in mano lo strumento che permette di ottenere la stampa finale. Ricordatevi che per chi stampa con ingranditori a condensatori, la densità del negativo deve essere inferiore a quella necessaria con ingranditori a luce fredda o diffusa.
SCELTA DELLO SVILUPPO E DELLA CARTA FOTOGRAFICA
Riallacciandoci alle prerogative descritte in precedenza, la scelta della chimica, anche la procedura di sviluppo e la scelta della carta, anche la procedura di stampa, assumono la massima importanza.
Se lo sviluppo permette di ottenere un’immagine argentica nei toni che vanno dal caldo al freddo; se la carta fotografica baritata può avere basi dalle colorazioni dal bianco puro al metallizzato, passando per le carte avorio o camoscio, anche la finitura della carta, dal lucido allo strutturato, passando per la finitura seta, rugosa o opaca, dando alla stampa finale un impatto ben preciso e pregnante.
TECNICHE DI STAMPA
Si può stampare su carte baritate fine-art a “gradazione fissa” o a “gradazione variabile”. Se nel primo caso esistono emulsioni al bromuro o cloro-bromuro, nel secondo caso la tecnologia dei due strati, che determinano il grado di contrasto, si basa su emulsioni al cloro-bromuro.
Utilizzando carte a gradazione fissa, ogni intervento di stampa, atto a accentuare l’impatto dell’immagine, migliorarne la resa tonale o riprodurre l’immagine secondo la propria volontà, è rappresentato dalla scelta della gradazione e la mascheratura zonale durante la stampa.
Utilizzando invece le carte a gradazione variabile, oltre a queste possibilità si può anche effettuare la cosiddetta stampa “split”, onde migliorarne la resa tonale, senza intaccare la fascia di contrasto prescelta, oppure procedere ad una combinazione fra multi-esposizioni e modifiche di contrasto sullo stesso foglio di carta, mascherando ed esponendo con filtrature atte ad ottenere contrasti diversi sulla stessa stampa.
TECNICHE DI SVILUPPO
Scelta degli sviluppi: Esistono sviluppi: a tono caldo, neutro e freddo, di profondità, ma anche di diverso contrasto o densità massima dei neri; sviluppi di superficie, che utilizzati con la tecnica dello sviluppo a due bagni, secondo Leonar 1937: alte luci (sviluppo dei più fini dettagli e motivi appena delineati) basse luci (ombre, sviluppo di profondità, senza perdere il dettaglio nelle ombre).
p.es. Rollei Supergrain 1+9, 2’ poi direttamente in Rollei High Contrast (1+7) 2-3’
Procedimento di sviluppo*: La diluizione, la temperatura, l’agitazione e la durata del tempo di sviluppo, rappresentano tutti delle variabili nella stampa, soprattutto quella fine-art su carte baritate. Ecco perché conoscerli per poi addomesticarli diventa fondamentale.
Procedimento completo: La sequenza e la scrupolosa procedura durante l’intero iter di trattamento rappresenta la garanzia di durata nel tempo e la qualità finale della stampa su carte baritate fine-art:
SVILUPPO* - ARRESTO - FISSAGGIO - LAVAGGIO - BAGNO DI CONSERVAZIONE - ASCIUGATURA – PRESENTAZIONE
LA STAMPA FINE-ART BIANCO E NERO
La fotografia coglie l’attimo. La bravura e la sensibilità del fotografo è quella di saper acquisire la sintesi e di trasmettere l’emozione con la stampa.
CONTROLLO DEL CONTRASTO PER CARTE A CONTRASTO VARIABILE
Controllo del contrasto con le carte a contrasto variabile può essere raggiunto in diversi modi. Questi includono i filtri in gelatina ad inserimento, teste specifiche a luce alogena 3200°K) tipo ILFORD MULTIGRADE 500/600 Durst Multigraph o fredda (Led 5500°K) Splitgrade Heiland
Il contrasto può anche essere controllato con teste e con ingranditori a colori grazie alle specifiche tabelle sia a filtratura unica che combinata.
GAMMA DI CONTRASTO
Tutte le emulsioni delle carte a contrasto variabile sono al cloro-bromuro (in bianco e nero) e sono sensibili al blu con una leggera sensibilità alla luce verde. (In pratica con la luce fredda questa è filtrata proprio con questi due colori). Nel caso di teste alogene a luce artificiale, il contrasto è dato dal magenta e il basso contrasto dal giallo.
Per fare un'emulsione sensibile ai colori oltre al blu, i coloranti sensibilizzanti devono essere aggiunti.
Le carte MULTIGRADE sono stese con un'emulsione che è una miscela di tre emulsioni separate.
Ogni emulsione è un'emulsione di base sensibile al blu a cui vengono aggiunte diverse quantità di verde colorante sensibilizzante. Pertanto, parte dell'emulsione mista è sensibile principalmente alla luce blu, in parte alla luce blu con una certa sensibilità alla luce verde e parte a, sia luce blu che verde.
Tutte le parti dell'emulsione hanno lo stesso contrasto. Inoltre hanno tutte la stessa sensibilità alla luce blu, ma naturalmente, la parte dell'emulsione con solo una piccola quantità di colorante sensibilizzante verde ha una bassa sensibilità (cioè è meno sensibile) alla luce verde. Solo quando la carta è esposta alla luce verde le parti dell'emulsione con le quantità maggiori di colorante sensibilizzante verde iniziano a reagire. Questo è perché le tre emulsioni hanno caratteristiche molto diverse di sensibilità alla luce verde. Questa immagine è di basso livello contrasto a causa dell'effetto additivo prodotto da tre emulsioni con velocità diverse al verde, ma con lo stesso contrasto intrinseco.
La curva risultante ha un'esposizione molto più ampia di gamma ed è quindi di basso contrasto.
Variando la proporzione tra luce blu e luce verde, può essere ottenuta una gamma di contrasto tra questi due estremi. Il modo più semplice per controllare il colore della luce che raggiunge l'emulsione durante l'esposizione avviene mediante l'uso di filtri: un filtro magenta assorbe la luce verde e trasmette il blu; un giallo il filtro assorbe la luce blu e trasmette il verde. (vale per 3200°K, diretto invece a 5500°K). In questo modo, è possibile realizzare immagini ad alto e basso contrasto.
Quando la carta è esposta alla luce blu, tutte le parti dell'emulsione reagiscono e contribuiscono ugualmente alla immagine finale. Questa immagine è ad alto contrasto perché dell'effetto additivo prodotto da tre emulsioni con la stessa velocità e contrasto. La curva risultante ha una gamma di esposizione ristretta ed è quindi di alto contrasto.
Dopo aver spiegato, basandoci sulle informazioni tecniche date da Ilford (inventore del sistema Multigrade – stampa a contrasto variabile), come funziona il sistema, parlando invece del sistema split, si sintetizza le diverse sensibilizzazioni in due strati sensibili al maggiore e al minore contrasto. Non si possono capire le funzioni ed utilità della doppia filtratura senza le premesse iniziali, ovvero della esposizione di luce pura blu (magenta) corrispondente all’alto contrasto (5) e della esposizione di luce pura verde (giallo) corrispondente al basso contrasto (0). La maggiore sensibilità del blu richiede una maggiore esposizione del verde, che è meno sensibile quando si vuole un contrasto più basso (da 1 a 19x) e viceversa una demoltiplicazione della filtratura verde nel caso di maggiore contrasto (da 0,05 a 0,82x), vedi tabella.
Come si adotta il sistema “Split”? Si procede alla posa della carta a gradazione variabile, una dopo l’altra, con le filtrature estreme, ovvero 0 e 5, oppure quelle di giallo (Y) – verde e magenta (M) – blu corrispondenti alle filtrature estreme. La tabella che segue indica sia le percentuali di filtratura, che i fattori di moltiplica del tempo di esposizione stabilito. La gradazione 2,5 rappresenta la base, ovvero con il 50 % rispettivamente per 0 e 5, e il fattore di moltiplica x1.
LA STAMPA SPLIT
Tecnica di stampa “Split” : Questa tecnica di stampa, denominata “Split”, si basa sulla carta fotografica bianco/nero a gradazione variabile, e può essere adottata con qualsiasi tipo di carta disponibile sul mercato, ma dà il meglio di sé on le carte baritate fine-art. La fonte di luce deve essere calibrata, p.e. lampade alogene con una temperatura colore di 3200°K o luce fredda, e a filtratura per il colore, ovvero con valori CP, oppure per le carte a gradazione variabile, limitandosi all’uso dei filtri 0 e 5.
Cosa significa stampa “Split”? La stampa “Split” si basa sul sistema additivo di stampa, ovvero “diviso”, utilizzando le filtrature con testa colori, corrispondenti alla gradazione 0 e 5, oppure i filtri di gradazione 0 e 5
Perché la stampa “Split”? Le carte a gradazione variabile hanno 2 strati sensibili il primo al giallo, ovvero luce verde, il secondo al magenta, ovvero luce blu. Questa è la premessa per spiegare il sistema “Split”. Una stampa, esposta con una luce miscelata, può perdere alcune sfumature inquanto i due strati non vengono potenzialmente esposti in modo completo, secondo la gradazione scelta. Con un’esposizione a luce filtrata “pura”, con il sistema additivo, a parte le gradazioni estreme, non “miscelata”, la resa tonale dell’immagine risulta migliore. Tutto ciò senza ridurre né la densità massima dei neri, né il contrasto desiderato.
Come si adotta il sistema “Split”? Si procede alla posa della carta a gradazione variabile, una dopo l’altra, con le filtrature estreme, ovvero 0 e 5, oppure quelle di giallo (Y) e magenta (M) corrispondenti alle filtrature estreme. La tabella che segue indica sia le percentuali di filtratura, che i fattori di moltiplica del tempo di esposizione stabilito. La gradazione 2,5 rappresenta la base, ovvero con il 50 % rispettivamente per 0 e 5, e il fattore di moltiplica 1x.
Gradazione Rapporto di esposizione Fattore di moltiplica desiderata contrasto/morbido per la seconda fattore di moltiplica 1x.
Esempio: Tempo e gradazioni stabilite: 10 sec. con filtro 3:
Ora in split: 6 sec. filtro 5 e 2,7 sec. filtro 0 (4sec.x fattore 0,67)
Si può anche correggere la gradazione utilizzando la seguente formula:
Gradazione = 5 x Tempo risultato nella gradazione “contrasto”
Tempo totale (dopo fattore di moltiplica)
TABELLA: GRADAZIONE / RAPPORTO CONTRASTO : MORBIDO / FATTORI DI MOILTIPLICA 2° ESPOSIZIONE
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CONTROLLO DEL CONTRASTO PER CARTE A CONTRASTO VARIABILE
Controllo del contrasto con le carte a contrasto variabile può essere raggiunto in diversi modi. Questi includono i filtri in gelatina ad inserimento, teste specifiche a luce alogena 3200°K) tipo ILFORD MULTIGRADE 500/600 Durst Multigraph o fredda (Led 5500°K) Splitgrade Heiland
Il contrasto può anche essere controllato con teste e con ingranditori a colori grazie alle specifiche tabelle sia a filtratura unica che combinata.