LOMO’INSTANT WIDE GLASS. GUIDA ALL’USO E PROVA SUL CAMPO
LOMO’INSTANT WIDE GLASS. GUIDA ALL’USO E PROVA SUL CAMPO
https://youtu.be/SPJ62n1VOzE
Mi sono già occupato della fotografia istantanea by Lomo in questo articolo:
https://www.gerardobonomo.it/2022/09/13/lomograflok-instant-back-il-ritorno-alla-fotografia-istantanea/
E in questo video:
https://youtu.be/BzWldYIKHKc
La fotografia istantanea è nata con Polaroid, da una ideale complessa e geniale di Edwin Land, il fondatore della Polaroid
Durante una vacanza a Santa Fe, nel New Mexico, con la figlia maggiore di tre anni, Jennifer, le scattò una foto. Dopo che lei le ha chiesto perché non riusciva a vedere la foto che suo padre le aveva appena scattato, nel giro di un'ora aveva già avuto l'idea di una macchina fotografica istantanea. Anche il suo avvocato specializzato in brevetti, Donald Brown, era lì in quel momento in visita a Santa Fe e gli si avvicinò rapidamente con questa idea e Brown accettò l'idea. Dopo questo viaggio, la ricerca per lo sviluppo di questa idea è iniziata immediatamente.
Poco più di tre anni dopo, il 21 febbraio 1947, Land dimostrò una fotocamera istantanea e una pellicola associata alla Optical Society of America. Chiamata Land Camera, fu in vendita commerciale meno di due anni dopo.
Il resto è storia. Land produsse diversi tipi di pellicole e fotocamere, a cominciare dalla pellicola in bianco e nero autosviluppante, per passare alla fotografia a colori sempre autosviluppante, ma alla luce del sole. A mio parere il top dell’ingegnosità avvenne con la Polapan Type 55, che in 30 secondi restituisce un positivo 10x12 cm e un negativo che poteva essere riutilizzato con stampe successive. Il negativo, prodotto da Kodak, era di qualità eccelsa.
Al netto della Type 55 tutta la fotografia istantanea si distingue, a parte dalla velocità di sviluppo e il non dover lavorare in camera oscura, per il concetto di unicum, esattamente come i dagherrotipi. Unicum significa una fotografia che non è riproducibile, non ha serialità, e acquisisce in questo modo un elemento artistico notevole.
I decenni sono passati, La Polaroid purtroppo chiuse i battenti, Fondata nel 1937, Nel 2008 la società chiude per bancarotta, e l'eredità viene accolta da un'azienda olandese, The Impossible Project. Nel 2017 The Impossible Project acquisisce la proprietà intellettuale del marchio Polaroid, cambiando denominazione prima in Polaroid Originals e poi semplicemente in Polaroid.
Altre aziende, successivamente, si sono affacciate al mondo della fotografia istantanea. Tra queste oggi, indubbiamente, primeggia Fuji.
Soprattutto intorno a una particolare pellicola, Fuji Instax, sia a colori che in bianco e nero, Lomo realizzò diverse fotocamere, fino ad arrivare a quella di cui parlo oggi, la LOMO’S INSTANT WIDE GLASSLa LOMO’S INSTANT WIDE GLASS, rispetto ai modelli precedente, come la Lomo’Instant Wide Camera dispone innanzitutto di un nuovo obiettivo da 90mm con elementi in cristallo ottico e con distanze impostabili manualmente 0.3m / 0.6m / 1-2m / Infinito.
Il mirino è galileiano. L’obiettivo ha un attacco da 52mm per poter utilizzare i filtri convenzionali e per poter utilizzare lo Spritzler in dotazione, un tappo in grado di ruotare a spicchi per poter fare esposizione multiple selezionando la zona della pellicola che verrà impressionata.
In modalità automatica la fotocamera può impostare tempi da 1/250 di secondo fino a 8 secondi e in modalità B fino a 30 secondi.
E’ possibile non solo attivare le doppie esposizioni intenzionali ma, volendo, un numero “infinito di immagini latenti sulla pellicola prima che questa venga sviluppata in automatico
C’è un tempo di scatto impostabile manualmente di 1/30 di secondo on attacco PC- Sync per i cavi flash da studio e la possibilità di impostare un diaframma fisso a f/22,
E’ possibile la staratura intenzionale dell’esposizione da +1 a -1 stop
Il tappo di protezione include un Remote Control a infrarossi .Utilizza la pellicola Fuji Instax Wide ( sia colori che in bianco e nero a sviluppo automatico ( occorrono 10 minuti per completare lo sviluppo in luce ambiente, anche se è suggerito tenere l’immagine capovolta durante lo sviluppo ).
E’ alimentata da quattro batterie stilo AA che sovraintendono anche a un flash incorporato ( disinseribile )
Come tutti prodotti ha i suoi pro e i suoi contro: la macchina è piuttosto imponente, il mirino galileiano non dispone della parallasse per cui alle brevi distanze di fuoco, come 30 cm, dopo avere preso la distanza, l’obiettivo va allineato all’oggetto da fotografare in modo da centrarlo.
I tempi da 1/250 fino a 8 secondi non sono evidenziati, si può desumere che la macchina sta usando un tempo lungo se si accende la spia di pronto flash.
Sul campo, in tutte le situazioni in cui ho fotografato, a cominciare dai close up, la macchina si è comportata egregiamente, con una nitidezza ben superiore ai modelli tradizionali; questo non significa che è meglio o peggio: se si cerca la nitidezza questa è la macchina giusta, se si cerca una pastosità più fotografica basta scegliere uno degli altri modelli ( sono ovviamente ancora in produzione. La maggior parte degli scatti li ho fatti su treppiedi, anche perché in molti casi le doppie o triple esposizioni riguardavano lo stesso soggetto, che cambiava solo di posa, ma io cercavo la stessa inquadratura in tutta la sequenza di esposizioni sullo stesso “fotogramma”.
Fondamentale il telecomando a IR alloggiato nel tappo copriobiettivo e l’idea di aver inserito due cellule di ricezione, una sul fronte e una sul retro della fotocamera, così da poter remotare sia gli autoscatti che gli scatti in cui è necessario comporre attraverso il mirino ma non si è il soggetto della fotografia.
La pellicola Fuji Instax Wide tanto a colori che in bianco e nero ha dimensioni pellicola 108(L) x 86(A) mm e formato foto 99(L) x 62(A) mm.
La sensibilità è 800 ISO ed è disponibile, se non è in out of stock, sia col bordi bianco che col bordo nero, in confezioni, per la pellicola a colori, che vanno da 50 pellicole divise in pacchi da 10 a 20 pellicole sempre divise in pacchi da dieci.
La pellicola Fuji Instax Wide Monochrome, quindi non con i bordi, ma con l’immagine in bianco e nero, è disponibile solo in confezioni da 10 fogli, la sensibilità è sempre di 800 ISO
Dopo tutte le prove sul campo, confermo che si tratta di una macchina ottima per sperimentare ma in modo estremamente controllato.
L’ho testata in diverse situazioni, dal close up fino all’infinito, in esposizioni singole e in triple esposizioni e i risultati, mi hanno convinto, nonostante io mi occupo di bianco e nero e su pellicola.
Ogni tanto un pò di colore nella vita ci vuole..
Ringrazio l’amico Guido Amato che si è occupato dei ritratti in studio (https://guidoamato.com/ )
Milano, 26 novembre 2024
Gerardo Bonomo